Tv e cinema |
Due documentari per la TV Del lavoro cinematografico svolto con la Rai (documentari e servizi per rubriche culturali) mi piace ricordare la realizzazione di due documentari, De là del mur. La poesia di Delio Tessa (1982), e Alla ricerca di Guido Morselli (1983). Due film su due autori che, in vita, non ebbero la dovuta attenzione da parte della critica e del mondo letterario. Delio Tessa perché oppositore fermo del fascismo e perché scriveva in un idioma che non era in sintonia con la retorica del regime in fatto di "lingua patria". Una voluta disattenzione che il grande poeta milanese, ma di respiro europeo, sconterà per troppo tempo anche dopo la sua morte nell’Italia ormai liberata dalla dittatura fascista. Attenzione e successo che non arrisero neppure allo scrittore Guido Morselli, che arrivarono soltanto dopo la sua tragica fine, mentre in vita, forse anche per il suo carattere schivo e appartato, conobbe soltanto incomprensione e silenzi da parte del mondo letterario e editoriale, non riuscendo a vedere pubblicato neppure uno dei suoi romanzi, apparsi tutti postumi e con successo solo dopo la sua morte.
De là del mur. La poesia di Delio Tessa Soggetto, sceneggiatura e regia di Gianni e Aberto Buscaglia. Il documentario su Delio Tessa è stato probabilmente il primo contributo cinematografico sul grande poeta, apprezzato, fino a non molti decenni fa, solo da una ristretta cerchia di estimatori e di addetti ai lavori: Carlo Linati, Franco Antonicelli, Benedetto Croce e, nel secondo dopoguerra, Pier Paolo Pasolini, Francesco Mengaldo e il grande saggista e filologo Dante Isella. Isella, che ci aveva dato preziosi suggerimenti e che aveva scritto e letto l’introduzione al nostro originale radiofonico su Carlo Porta (Carlo Porta, milanese, 1975), e che proprio in quel periodo stava lavorando all’edizione critica dell’opera di Tessa (Einaudi, 1985), ci sollecitò ad occuparci anche del grande poeta milanese novecentesco erede della poesia portiana. Da questa spinta determinante nacquero una serie di trasmissioni per la radio e il documentario per la televisione, prodotto da Franco Iseppi, allora responsabile dei programmi culturali televisivi della Rai di Milano. Il filmato ripercorre la vita e l’opera di Delio Tessa (1886-1939) attraverso documenti fotografici, riproduzioni di quadri della pittura d'avanguardia europea tra le due guerre, immagini della Milano del tempo e di quella sopravissuta nella metropoli odierna, ricostruzioni di ambienti dell’epoca, testimonianze. Tino Carraro interpreta magistralmente alcune tra le più significative poesie di Tessa ( Caporetto 1917 da L'è el dì di mort, alegher!, La mort de la Gussona, La poesia della Olga, De là del mur, A Carlo Porta, ecc.). Il profilo critico è affidato agli interventi di Dante Isella.
Alla ricerca di Guido Morselli Soggetto, sceneggiatura e regia di Alberto Buscaglia. Il filmato ripercorre i luoghi della vita e della narrativa di Guido Morselli seguendo il filo dei suoi romanzi. Dalla villa di famiglia di Varese dove lo scrittore trascorse la sua dorata gioventù, alla Milano neorealistica del dopoguerra, fra case popolari e scali ferroviari dove si dipanano impossibili storie sentimentali; per poi seguirlo con Un dramma borghese e Divetmneto 1889 nella vicina Svizzera, tra grandi alberghi e incombenti montagne; e infine in una Zurigo deserta e privata totalmente dalla presenza umana (Dissipatio H.G.). Con fotografie d'epoca e mettendo in scena alcune pagine del suo romanzo Contropassato prossimo, il film ricostruisce alcuni momenti dei suoi romanzi "storici" che utilizzano la Storia e i suoi protagonisti per mostrarcene il paradossale rovesciamento, come l'inevitabile declino della Chiesa immaginato in Roma senza Papa. Sul significato dell’opera di Morselli intervengono il critico e filologo Dante Isella, lo scrittore saggista e editore dell'opera di Morselli Roberto Calasso e lo scrittore Giuseppe Pontiggia.
Una sceneggiatura per il cinema: Un amore di donna Di questo lavoro per il cinema, la collaborazione alla sceneggiatura del film Un amore di donna, per la regia di Nelo Risi, voglio ricordare il lavoro svolto insieme a mio fratello Alberto e all'altro coautore della sceneggiatura, Antonio Porta, grande poeta, scrittore e amico prematuramente scomparso, al quale ci legava una consuetudine di lavoro alla radio e in teatro.
Due corti per l’opera Hyperion di Bruno Maderna e Virginio Puecher Le rire o Dodici televisori Immagini cinetiche e forme astratte in movimento da materiali televisivi di repertorio. Regia di Gianni e Alberto Buscaglia
Nell’autunno del 1977 il regista Virginio Puecher, maestro e amico dai tempi in cui io e mio fratello Alberto eravamo fotografi al Piccolo Teatro di Milano, dopo alcuni anni che non ci sentivamo per i rispettivi impegni, ci contattò per un lavoro che doveva realizzare al Teatro La Fenice di Venezia. Ci vedemmo nella sua casa di campagna, dove ci parlò del lavoro e ci mostrò il modellino della scena dell’opera balletto che doveva mettere in scena, Hyperion di Bruno Maderna, da Holderlin. Aveva bisogno di noi per affidarci la realizzazione delle parti filmate dell’opera, che doveva debuttare nel Teatro veneziano il 14 dicembre di quello stesso anno. HYPERION
Le immagini |