Gianni Buscaglia e il gemello Alberto (la loro storia personale e artistica è stata inevitabilmente intrecciata) nascono a Milano il 22 settembre del 1944, mentre sulla città incombono minacciosi i bombardieri alleati. Il primo a vedere la luce è Giovanni (Gianni) Attilio; Alberto Salvatore nasce dopo un quarto d’ora circa, giusto in tempo per scendere nel rifugio dell’ospedale insieme al gemello e alla madre Tina, in seguito a un nuovo allarme aereo. Leggende familiari raccontano che il padre Italo stava tranquillamente pranzando, quando la figlia primogenita Maria Teresa gli annunciò entusiasta la nascita di “due gemellini”; e che, per l’inaspettata notizia del parto gemellare, il pezzo di pane che teneva tra le dita gli
scivolò nel piatto della minestra.
Nonni paterni con zio Carlo e mio papà Italo

Nonna Teresa
Nonno Salvatore
Mia mamma Tina
Mio papà Italo
Matrimonio di Tina e Italo
Io con il mio fratello gemello Alberto
Noi gemelli con nostra sorella Maria Teresa in Piazza Duomo a Milano
Dopo le scuole, frequentate rigorosamente insieme, le prime importanti esperienze di lavoro nella fotografia e nel cinema risalgono agli inizi degli anni Sessanta: Gianni come assistente in alcuni studi fotografici e Alberto come assistente operatore di Lamberto Caimi in alcuni documentari e film prodotti dalla Edison Film e dalla 22 Dicembre di Ermanno Olmi (I fidanzati di Olmi, Una storia milanese di Eriprando Visconti, Il terrorista di Gianfranco De Bosio). Nelle stagioni teatrali 1963 e 1964 Paolo Grassi li chiama allo studio fotografico del Piccolo Teatro di Milano,  dove, dopo Ugo e Mario Mulas, sono i fotografi di scena ufficiali degli spettacoli di registi come Giorgio Strehler e Virginio Puecher.

Pubblicità guanti Pirelli
Dizzy Gillespie
Teatro Lirico di Milano
Manifesto Planetario Comune di Milano
Virginio Puecher
prove di Annaspo
Il 1968 è un anno di svolta anche nella vita di Gianni Buscaglia, sia nella sfera privata che in quella del lavoro. Nel mese di luglio si sposa con Annamaria Zecchini. Dalla loro unione nasceranno le figlie Alessandra e Francesca. Nello stesso anno con il fratello gemello Alberto apre uno studio fotografico in via San Maurilio, nel cuore della vecchia Milano. Si occupano di pubblicità, lavorano per alcune case editrici e per istituzioni culturali milanesi. Nel contempo si avvicinano al mondo dell’arte e iniziano a documentare l'attività di alcuni artisti che operano a Milano in quel periodo di grande intensità culturale, collaborando attivamente con alcuni di loro (Turi Simeti, Jorge Eielson, Aldo Tagliaferro). Agli inizi degli anni Settanta, seguendo una ricerca più personale, fissano sulla pellicola aspetti di una realtà elusiva e in continuo mutamento, quella che solo l'occhio della macchina fotografica sa cogliere. Indicative di questo lavoro creativo sono due mostre di quel periodo, la prima dedicata alla percezione selettiva dell'occhio fotografico nella relatività del tempo e dello spazio; la seconda alla rappresentazione della concettualità gestuale e alla sua intrinseca teatrale irripetibilità nell'arte contemporanea.
Jorge Eielson - modella annodata
Biennale di Venezia
Ritratto di Aldo Tagliaferro
Concetto luminoso
Milano, le 5 vie 
Sedia e damigiana
Milano, le 5 vie
Cassapanca e credenza
Milano, le 5 vie
Lavatoio

Sono anni di grande fermento nel campo artistico e fotografico, di progetti per il cinema e il teatro. Intanto scoprono anche nel mezzo radiofonico una nuova opportunità creativa e di lavoro, realizzando per Radio Rai come autori e registi i loro primi programmi sperimentali.

E' l'inizio di una lunga e intensa collaborazione con la Rai che si protrarrà sino alla fine degli anni Novanta. Attività che continuerà con la Radio della Svizzera italiana, soprattutto nell'area del teatro radiofonico e della fiction.

Contemporaneamente al lavoro per la radio, prosegue e si rafforza anche l’interesse per il teatro e nel 1980, al Teatro Filodrammatici di Milano, firmano la loro prima regia teatrale. E’ l’inizio di una importate collaborazione con compagnie teatrali di Milano e della Svizzera di lingua Italiana.

Dalla fine degli anni Ottanta si impegnano anche in numerose attività didattiche indirizzate alla conoscenza del teatro, al lavoro dell'attore, alla messa in scena e alla drammaturgia.