L'avventura radiofonica, come succede per molte avventure, è cominciata un po' per caso. Nel 1972 ci capitò di assistere a una rappresentazione teatrale molto particolare: un gruppo di pazienti dell'ospedale neuropsichiatrico di Mombello, nell'ambito di attività ludiche terapeutiche sperimentali, avevano messo in scena, nel teatrino dell'ospedale il Macbeth di William Shakespeare. Una performance sconvolgente per la cruda essenzialità della rappresentazione, ma soprattutto per l'aderenza totale e allo stesso tempo straniante ai personaggi da parte di quegli attori così particolari. Subito nacque in noi l'idea di documentare in qualche modo quell'esperienza eccezionale, non a caso nata in quel clima di sperimentazione e rinnovamento operato in Italia dal lavoro di Franco Basaglia sulle istituzioni psichiatriche. Scartando, per ragioni economiche e di tempo la troppo costosa ripresa cinematografica, con l’aiuto di un amico fonico che collaborava con la Rai, decidemmo di autofinanziarci e di registrare su nastro magnetico le voci e i suoni della performance teatrale, insieme alle toccanti testimonianze degli attori-pazienti dell’ospedale psichiatrico. Ultimata la registrazione preparammo il progetto per un documentario radiofonico e lo presentammo al responsabile della produzione culturale radiofonica del centro Rai di Milano, che colse l'originalità e l’attualità dell'idea, proponendola con successo a RadioTre.
Aldo Tagliaferro - Mombello 1972
Aldo Tagliaferro - Mombello 1972
Dal mondo dell'immagine fotografica ci eravamo avvicinati all’universo dei suoni. Ma non fu certo l'abbandono di un linguaggio per un altro. Le due esperienze nella nostra ricerca artistica non potevano che integrarsi e coabitare. La radio, infatti, come tutto ciò che è suono, è la trasmissione di un codice immaginativo e l'ascoltatore, secondo la propria sensibilità, traduce i segni astratti delle percezioni sonore in una serie infinita di immagini mentali.
Il passo successivo nel mondo della radio fu poi quello di sperimentare e verificare tutto questo in una dimensione non più solo documentaria, ma penetrando nei territori, per noi nuovi e ancora inesplorati, dell’invenzione drammaturgica e creativa; e poter operare nell’”officina” dove questo lavoro di ricerca, allora, era ancora possibile, ovvero nel prestigioso Laboratorio di Fonologia della Rai di Milano, fortemente voluto dai musicisti Luciano Berio e Bruno Maderna, e dove il “mago dei suoni” Marino Zuccheri, con la sua sofisticata strumentazione elettronica e con l’aiuto dei mitici “nove oscillatori” progettati dal fisico Alfredo Lietti, elaborava tecnicamente e con grande sensibilità le insolite partiture di musicisti e di autori-registi alla ricerca di nuovi percorsi creativi.
Fu in questa entusiasmante atmosfera di creatività e di sperimentazione che avemmo l'opportunità di mettere a punto certe nostre intuizioni, elaborando e trasformando in una dimensione acustica originale voci, musiche, suoni, rumori dei nostri primi lavori radiofonici di una certa complessità, sia sul piano della scrittura drammaturgica che su quello registico e produttivo: Borges nel labirinto (1974), Carlo Porta, milanese (1975) e gli effetti speciali per il nostro sceneggiato fantascientifico L’odissea galattica dell’ammiraglio Fox (1980).
Originale radiofonico scritto e diretto da Alberto e Gianni Buscaglia
Originale radiofonico scritto e diretto da Alberto e Gianni Buscaglia
Originale radiofonico scritto e diretto da Alberto e Gianni Buscaglia
Originale radiofonico scritto e diretto da Alberto e Gianni Buscaglia
Originale radiofonico scritto e diretto da Alberto e Gianni Buscaglia
Originale radiofonico scritto e diretto da Alberto e Gianni Buscaglia
Originale radiofonico scritto e diretto da Alberto e Gianni Buscaglia
Originale radiofonico scritto e diretto da Alberto e Gianni Buscaglia
Originale radiofonico scritto e diretto da Gianni Buscaglia